domenica 1 maggio 2011

Riflessi

Prigioniero tra infiniti specchi
Spezzato
Mi confondo nei loro riflessi
Sfumato

Il mio io tento di riconquistare
Timoroso
Solo sfioro le parti di me più care
Orgoglioso

Mi osservo da inedite angolature
Frammentato
Il mio essere tra schegge e paure
Ho sotterrato

Denudato delle certezze passate
mi compatisco
Riscopro antiche ombre celate
E poi svanisco

4 commenti:

  1. Non svanireeeeeeee!!
    Io non capisco la poesia, però in questa c'è una certa musicalità che (persino io) riesco a cogliere.
    Da tutto questo osservarsi qualcosa ne verrà fuori...

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  2. Mi piace. Oltre la musicalità si percepisce un determinato stato d'animo: l'incertezza e la brama di sapere chi siamo. Milioni di sfacettature fatte di vissuti e di parti celate da noi a noi. Siamo estremamente curiosi e in quest'epoca necessitiamo di conoscere la nostra essenza più intima perchè nulla ci sostiene e la confusione generale che ci circonda non ci permette di reggerci su noi stessi.
    Magari sbaglio, ma a me è passato questo.

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  3. sono contento che almeno sia passato qualcosa oltre alla "musicalità". In effetti lo stato d'animo che ho cercato di trasmettere è proprio quello anche se la mia ricerca dell'io è più legata ad una confusione interna, a qualcosa di più personale, piuttosto che riconducibile alle difficoltà della nostra epoca o ai continui rumori di fondo della nostra società attuale! Comunque grazie!

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  4. mi ha anche piuttosto ispirato la tua poesia in itinere lectionis...
    http://leonardoomezzollikop.blogspot.com/2011/04/poesia-in-itinere-lectionis.html

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