giovedì 15 ottobre 2009

Memoria

Mi manca il cielo, chi lo avrebbe mai detto.
Mi manca la palla infuocata che sprigionava tutto intorno a sè il suo animo luminoso in grado di scaldarmi la pelle e il cuore.
Mi manca la nuvola che quando alzo lo sguardo per quel singolo istante, nasconde il sole dietro lo schermo dei suoi sbuffetti dolci per il tempo necessario a distogliere lo sguardo per non rimanere abbagliato.
La nostalgia che ho della pioggia e del vento umido mi paralizza al solo pensiero: è un'estasi inginocchiarsi in mezzo al nulla, spalancare la bocca e placare la mia sete, goccia dopo goccia, con quell'acqua che cade, un po' dolce e poi più forte fino a pungermi la pelle come milioni di agni freddi, mentre il vento mi culla e mi scompiglia i capelli affettuosamente.
Non trattengo le lacrime se riporto alla memoria il morbidìo dei fili d'erba su cui amo giacere e che giocano ad entrare in ogni minima fessura, solleticandomi e prudendomi, ma senza procurarmi il minimo disturbo.

Muoio se penso a lei...
l'infinito dei suoi occhi è il mio cielo, il tepore del suo corpo il mio sole
I suoi capelli le dolci nuvole che nell'abbraccio nascondono i miei occhi sopra le sue spalle
La sua saliva è la mia acqua e le sue mani il vento benefico che mi accarezzano come un'amante
I suoi baci ogni filo d'erba del giardino fatato in cui non sono più solo

Tutto posso perdere perchè tutto la memoria mi riporta alla mente, ma lei mi è indispensabile e se la perdessi diverrebbe la memoria la mia peggior nemica, aguzzina e torturatrice...

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