lunedì 15 giugno 2009

Pensieri macchinosi

Ogni riferimento a persone, cose e soprattutto fatti, presenti o passati, sperimentati o solo immaginati, descritti qui sotto diventa reale in proporzione al desiderio del lettore di renderlo tale. Mattia, la sua fidanzata o Sabrina possono, nell’immaginazione del lettore diventare chiunque egli desideri e in loro è libero di immedesimarsi come pure prendere le dovute distanze. Non è nell’intenzione dell’autore turbare la sensibilità delle persone che decideranno di leggere questo post anzi, esso nasce dalla volontà di strappare qualche risata, qualche sorrisetto malizioso e perché no perfino di eccitare i lettori, ma soprattutto lettrici…fatemi sapere, su!

Dedico questo post alla mia meravigliosa fidanzata che con i suoi consigli, il suo fondamentale supporto e il suo “essere”, rappresenta la vera essenza dell’intero racconto. In lei ho trovato un importantissimo modello a cui ispirarmi per un buon 70% dello scritto (l’altro 30% rimane farina del mio pacc…ehm sacco!). Grazie amore! Xxx
Non mi resta quindi che augurarti una lettura che ti trascini violentemente nel mondo dell’eros adolescenziale, un contesto fisico-emotivo di cui, a mio avviso, è davvero troppo far parte…


PENSIERI MACCHINOSI

La masturbazione è bellissima, oltre che utilissima, eh gia! Tutti si masturbano, nonostante molti dicano di non farlo. Questi mentitori perseverano nel dichiarare il falso o perché vittime del terribile proverbio nonnesco “la masturbazione rende ciechi”, o perché plagiati dalla nostra edificante chiesa che ritiene l’atto masturbatorio demoniaco (poveretta, non ha ancora capito che la negazione aumenta i problemi piuttosto che una sana consapevolezza), o più spesso perché considerano la masturbazione come qualcosa che fanno solo gli sfigati che non hanno una che glielo smanetti al posto loro. Insomma il fai da te tanto invocato dall’Ikea non sembra essere poi così conveniente per un povero fanciullo arrapato slash allupato slash bisognoso di attenzioni altre.
Purtroppo per me, io alla masturbazione credo, e concordo con l’aforisma Alleniano “In fondo masturbarsi è fare sesso con una persona che si ama davvero!”. Niente di più giusto.
Fortunatamente non sono un pippaiolo, o almeno non sono un malato (ricordo quella scena di Full Metal Jacket in cui il gruppetto di soldati scherza sulle pratiche autogestite di un tizio a cui, stando alle loro parole, gli bastavano 5 minuti di noia per decidere come occupare il tempo; ecco, io non raggiungo questa soglia di necessità…), ma mi rendo conto che in certi momenti una pippa è utile, soprattutto se accompagnata poi da una cannetta.
Tutto questo preambolare per arrivare a dire che nonostante le mie ferme convinzioni, ultimamente faccio molta fatica a masturbarmi e questo lo devo principalmente alle amorevoli cure della mia fidanzata, che con il suo bellissimo corpo e i suoi gesti e movimenti, mi fa godere un sacco. Non è che mi stia lamentando, badate bene, è solo che un conto è il favoloso sesso fatto con il partner, un’altra cosa è appunto la necessità di sedare quegli istinti primordiali che non permettono ancora all’uomo di dichiararsi fuori dalla catena naturale (guardate il film schifezza “Calvaire” per capire di che cosa sto parlando!). Spesso durante quei particolari, ma sempre più frequenti momenti di intimità, io e la mia fidanzata ci esercitiamo con risultati sempre migliori in attività peccaminose. Posso garantire che non abbiamo nulla da invidiare a quelle coppie di teenagers statunitensi o tedesche soprattutto, che per vantarsi delle loro strabilianti prestazioni caricano tutti quei video sui loro rapporti su quei siti di sesso amatoriale in internet. In certi casi, lo ammetto, non mi sento inferiore nemmeno ai maestri del porno “a la Rocco”. Insomma mi capita di dirmi nella testa: “John Holmes mi fa una sega!”
Di sesso devo dire che non ne facciamo molto in effetti, ma quando ci riusciamo diamo davvero il massimo. La cosa più eccezionale è che non ci lasciamo immediatamente prendere dalla brutalità del sesso, ma cerchiamo comunque prima di creare quel giusto momento in cui iniziare rende le cose più vive. Tutti inizia con un sapiente dispendio di baci: si inizia ovviamente dalla bocca. Le lingue si intrappolano a vicenda e le labbra si aprono e si chiudono a ondate. La saliva diventa indispensabile come acqua. Le mani nel frattempo iniziano a toccare: si spingono nei punti più impensabili (ma anche no). Accarezzandole le gambe, spingendomi sempre più verso l’interno coscia, inizio a sentirla bagnarsi e contribuisco alla sua lubrificazione. La bocca comincia a scendere, percorrendo l’autostrada collinare del suo corpo, fino a raggiungere la galleria (capite di che parlo quando dico “galleria”?) e lì la lingua inizia a farsi spazio tra le labbra inferiori. Sento che lei ama questo mio trattamento. Capisco in quali punti ama la delicatezza e in quali invece preferisce si faccia più forte. Capisco e agisco di conseguenza. Inizio anche ad aiutarla con le dita: entro ed esco dolcemente, mentre la lingua persevera nella sua opera.
Ormai il momento è arrivato: mi distendo sopra di lei e sento le sue mani afferrarmelo per condurlo dentro. Alla prima penetrazione un fremito di piacere, le attraversa tutto il corpo, come una scossa che la obbliga a serrare le gambe, ma io so che non è questo che vuole e gliele tengo bene aperte con le mani. Inizio a penetrarla sempre più energicamente, e sento che più mi spingo, più lei è pronta ad accogliermi, fino a che la sento venire ed io con lei raggiungo sempre un potente orgasmo. Capirete anche voi che il sesso è magico e che a ben vedere è preferibile alla masturbazione, ma capirete bene che è anche molto più difficile trovare lo spazio e il tempo per farne. Non è che se sono sotto la doccia di casa, possa fare tutto sto sesso, no? Stessa cosa vale per il tempo che impiego ad addormentarmi, quando quel tipo di pensieri comincia ad invadermi la mente. Cosa pensate, che mi alzi, apra l’armadio, tiri fuori la mia ragazza e ci faccia sesso? Andiamo, in queste occasioni sono costretto a smanettare da solo.
Nonostante quindi la mia vita sessuale sia così brillante nei momenti di coppia, avrete capito che la masturbazione rimane per me e la mia soddisfazione orgasmica una pratica ancora troppo necessaria necessaria. E qui arriva il problema: a raggiungere l’apice del piacere, insomma a sborrare, non riesco come accadeva prima, se penso alla mia ragazza, ma arrivo ad un piacevolissimo orgasmo pensando e immaginando un'altra, e quel che è peggio è che nella mente mi scopi chessò Keira Knightley o Jessica Alba (quelle sono uscite dalla mia narrativa mentale ancora in terza superiore), no, io penso ad una ragazza a me molto vicina, una che esce insieme alla mia compagnia…io penso a Sabrina, “Sabri” per gli amici, “90 gradi” per tutti gli altri.
Non ne capisco il perché (non parlo del soprannome, quello mi pare piuttosto chiaro, ma del fatto che mi masturbi pensando a lei!), dato che caratterialmente non mi piace ed anzi, spesso mi stupisco della sua stupidità; ma cosa volete che vi dica? Vorrei solo che fosse il mio, il cazzo ad infilarsi tra la sue labbra e a riempirgli la bocca, e non quello di un qualunque cretino che non sa nemmeno come tenerselo in mano.
Molti di voi, sono sicuro staranno già pensando che io sia uno stronzo-maniaco-pervertito-bastardo: in fondo immagino di scopare con un’altra che tra l’altro è pure amica della mia fidanzata, e tutti sappiamo che certi pensieri sono pericolosi, e nascono dall’inconscio desiderio che si realizzino, soprattutto se si tratta di pensieri di natura sessuale. Diciamocelo, è appurato che se tutte le notti sogni di scoparti la tua segretaria, o la tua compagna di banco o chicchessia, lo fai perché Effettivamente vorresti scoparla (I sogni son desideri, no?). Se poi queste seghe mentali (letteralmente parlando) te le fai Volutamente pensando ad una che non è quella che già ti scopi abitualmente, solo per venire, la cosa si fa decisamente grave: ci sono un casino di studi psicologici che lo dimostrano, ma basterebbe anche solamente affidarsi al parere popolare, che in questi casi ha pure ricadute più elevate sull’opinione pubblica, rispetto a complicate ricerche psicologiche. Io però non sono Freud e di tutte ste menate popolari non me ne frega niente…se per venire uno deve pensare a sua sorella, o a sua madre, o a sua madre e sua sorella che si leccano, io credo che sia liberissimo di farlo, mica se la scopa sul serio no? E poi ci sono questi “famosi” studi che possono aiutarlo a decidere tra quale delle due scegliere per evitarsi il manicomio! Ok, questa era brutta. Io comunque non penso a mia sorella, non ce l’ho nemmeno una sorella, né tanto meno penso a mia madre, ma credo che se pensare in un certo senso ad un'altra possa essere paragonabile ad un tradimento, la razza umana sarebbe già estinta da quando è stato inventato il matrimonio! Beh, magari estinta no, però sicuramente messa peggio…
Comunque, all’inizio pensavo a Sabrina che veniva scopata e che ci dava dentro con qualcuno di non ben identificato: amico, amica (spesso penso al sesso lesbo lo ammetto), buttafuori, professore, datore di lavoro (che non ha perché non lavora), Tizio, Caio, ecc…; al mio uccello non importava ancora chi fosse il fortunato a sbattersela. Mi facevo dei pensierini immaginandomela spompinare uno conosciuto la sera stessa e che ha avuto solo la brillante idea di portarsela dietro qualche angolo buio. Mi stuzzicava anche immaginare lei che si informava dalla mia ragazza su come mi comportassi io a letto e che, nel sentirsi dire che sono un fenomeno, si bagnava lì sotto e doveva congedarsi poco dopo, chiudersi in un bagno e soddisfare l’eccitamento che il pensarmi le aveva procurato. Ora questo non mi basta più. Devo esserci Io insieme a lei. Devo essere Io a toccare la sua pelle chiara, Io a passarle la mano tra i capelli biondi ed Io a spingere la sua testa contro il mio cazzo fino a farglielo ingoiare completamente.
Stranamente poi, molte di queste fantasie erotiche, avevano luogo nella sua macchina, e ora, da quando sono patentato, nella mia. Non so perché ma immagino la macchina come un luogo molto interessante per del sesso facile. In fondo la macchina può diventare davvero un ottimo posto per scopare: basta parcheggiare che in una zona buia e poco frequentata (cosa che per alcuni non è nemmeno necessaria), ribaltare i sedili e darci dentro. Probabilmente la cosa che influisce di più è lo spazio che l’abitacolo della macchina può offrire: io ho una macchina dalle dimensioni modestissime e solo il volante può rappresentare un ostacolo non certo indifferente. Nelle mie fantasie spesso lei, senza nessun apparente motivo, ovviamente, mi chiede di fermarmi lì o lì e di spegnere la macchina. Io parcheggio e lei alza al sua minigonna mostrandomi che sfortunatamente quella volta le mutandine si è dimenticata di indossarle, poi me lo tira fuori e, con molta grazia, mi monta sopra e lo fa suo. Io spingo il sedile il più indietro possibile, mentre lei comincia lentamente e dondolarsi sopra di me, e poi le sfilo la maglietta di dosso, capendo che quel giorno le dimenticanze sono state più di una. Le spingo il busto contro il volante e affondo la faccia sulle sue tette sode, leccando e succhiando. Cominciamo ad accelerare nei movimenti: il suo andare su e giù si fa sempre più intenso e i suoi gemiti sempre più forti. Le spingo la testa all’indietro e lei sembra apprezzare il fatto di essere manipolata energicamente, così la spingo energicamente su e giù o cerco di aprirle le gambe il più possibile. Finalmente, quando sentiamo che stiamo per venire la spingo con le mani aggrappate alle sue tette contro il volante e il suono continuato del claxon fa da colonna sonora al nostro impetuoso orgasmo. Alla fine lei mi guarda soddisfatta, se lo sfila dalle gambe e ritorna ad occupare il sedile del passeggero, si china e lo tiene un po’ in bocca giocandoci con la lingua, lentamente…poi nella mia immaginazione a me viene duro di nuovo in pochi secondi e la spingo nei sedili posteriori, dove la penetro ancora un po’ davanti e concludo la mia performance penetrandola da dietro. Spesso il contesto scenografico esterno è corredato da passanti che, appunto passano oltre imbarazzati e, a volte da una ragazza (una sola volta mi è capitato di immaginare la mia fidanzata) che attirata dai gemiti di piacere o dall’ondeggiare della macchina, veniva a vedere, apriva la portiera e una che ci aveva sgamati, eccitata mi chiedeva se ci fossero le forze per soddisfare pure lei… Ovviamente c’erano!

Ora, parcheggiato davanti al cancello di casa Sabrina, me ne sto tranquillo a fantasticare su quello che farei se avessi il suo corpicino tra le mani. Sto seduto sul sedile del guidatore e aspetto che esca di casa. Mi aveva mandato un sms poche ore prima, chiedendomi se per favore, per andare alla festa, avessi potuto accompagnarla io, dato che aveva voglia di bere e scatenarsi, e non gli andava di guidare. Voleva far ubriacarsi come una spugna e dato che io non sono uno che ama bere fino al collasso e lei si è garantita il passaggio da uno che andava via tranquillo e che all’occasione si sarebbe pure fermato se avesse dovuto svuotare lo stomaco da tutto l’alcool che c’era dentro. Insomma aspettavo che quel cancello si aprisse e nell’attesa immaginavo di vederla passare di fronte alla finestra della sua camera nuda. Immaginavo anche di scoparmela. La vedevo lì che passava alla finestra intenta a vestirsi per la festa, e un attimo dopo io ero lì dentro che me la scopavo…magari fosse così facile anche nella vita reale.
Finalmente il dolce suono metallico del cancello elettrico mi distoglie dalle mie poco ortodosse fantasie e mi fa voltare verso di lei. Eccola. E’ bella, anche se meno bella nella realtà che non nelle mie fantasie. Apre la portiera e la richiude con dolcezza: la stessa dolcezza che nella mia testa impiegava nel farmi una sega. Monta su salutandomi con una strana innocenza. Ciao Mattia!. Nel sistemarsi sul sedile, la sua mano sinistra trascina la cintura verso l’attacco, facendola strusciare tra le sue piccole tette sode. Il gesto è palese e immediate è l’associazione di idee sessualmente esplicita che mi rimbalza nella mente: quella cintura avrebbe dovuto essere qualcos’altro, quel qualcosa che nelle mie mutande cominciava a svegliarsi. In quel momento la mente di lei deve aver sviluppato un pensiero simile al mio, perché si è accorta del gesto un po’ imprudente appena compiuto, come pure si è accorta che pure io l’ho notato. E’ a quel punto che lei mi fissa un po’ imbarazzata (o no?) e ripete il gesto in modo più spinto, perché stavolta, fingendo che la cintura non fosse ben sistemata nell’attacco, ripete il tutto gonfiando un po’ il petto, mostrandomi da sotto la magliettina e capezzoli eccitati. Puoi partire… Io ingrano la marcia, ma il suo sguardo fisso in mezzo al mio pacco, oltre a farmelo venire ancora più duro davanti ai suoi occhi scuri, mi distrae, impedendomi di eseguire una perfetta manovra di inversione. Che fai? Vuoi che ti dia una mano? Maledetta, sa benissimo che effetto ha su di me, e le piace giocare: è per questo che tende la mano destra, offrendosi di aiutarmi ad inserire meglio la marcia, ma quella invece di appoggiarsi bene sul cambio e spingere dentro bene la retro, prosegue il suo movimento e va a planare sulla protuberanza in mezzo alle mie gambe. Allora? Con la sua mano che tasta e saggia la forza della mia erezione, mi invita a completare la manovra, ed io eseguo.
Guido con lei girata verso di me con la mano destra che si fa strada prima sotto i pantaloni, e poi sotto alle mutande (la manovra è facile, entrambi i capi sono elasticizzati!), mentre il braccio sinistro le funge da sostegno, appoggiato al mio sedile. Quello che sta facendo è evidente, tanto per me come per chiunque ci guardi, dato che di luce ce n’è ancora abbastanza da permettere a qualunque passante del nostro paese di riconoscerci perfino in faccia e la mia espressione inebetita di certo non può che confermare l’intuizione che quelli hanno nel vedere sta ragazza messa così: è evidente che mi sta facendo una sega; in macchina; mentre guido; senza badare a niente e nessuno. E nemmeno usando la sinistra, cosa che le permetterebbe di mantenere una posizione normale sul sedile, senza destare troppi sospetti no, lei mi sta facendo una magnifica sega usando la destra, e questo la obbliga ad essere voltata con il busto verso di me, dando il profilo agli automobilisti che guidano davanti a me, e la schiena ai pedoni che buttano l’occhio mentre passeggiano tranquilli sul marciapiede.
Lei sue dita afferrano dolcemente il mio cazzo, ormai in piena erezione e completamente scoperto, dato che per facilitarsi il trattamento lei mi ha sapientemente sfilato pantaloncini e mutande fino alle ginocchia. Nei momenti in cui la mia mano destra non è impegnata nel cambio delle marce, le accarezzo dolcemente il viso, infilandole il pollice in bocca, giocherellando con la lingua, giusto per farle capire fino a dove mi piacerebbe che si spingesse…
Dopo un po’ di minuti lei sembra afferrare il messaggio e finalmente decide di scendere anche con la testa; ha decisamente colto nel segno! I suoi capelli mi passano davanti, mentre si piega per infilarselo in bocca. Il tocco delle labbra mi provoca una scarica pazzesca e il contatto con la sua lingua calda mi fa trasalire. Succhia piccola, succhialo per bene…su e giù, su e giù…su e giù…su…e…giù…
Allora?
Eh? Cosa?
Vuoi partire si o no? Non ho nessuna intenzione di arrivare tardi alla festa!
Si, si, scusa…
Inizio la mia inversione, veramente stavolta. Nessuna mano sembra intenzionata a muoversi verso il mio pacco e la cintura compie il suo dovere nel modo più comune possibile: si lascia allacciare facilmente, il tutto senza creare chissà quale situazione erotica.
Grazie per il passaggio, sai se guidavo io non potevo ubriacarmi come invece farò! Ah ah!
(Ma vaffanculo, mi devi un pompino!)
Prometto che saprò ricompensarti adeguatamente…sono una che ci sa fare sai!
Lo so, lo so…
?...Comunque, sai che la tua macchina è proprio carina?
Somma…
Ti ci sei mai sbattuto una ragazza in quei sedili?
Eh?
Dicevo: Ti è mai capitato di far stendere una ragazza nei sedili dietro e farla godere tenendola a gambe aperte?
Una volta ho fatto qualcosa di carino con la mia fidanzata…
E ti è piaciuto?
Sì…
E a lei è piaciuto?
Credo di sì…
Scommetto che a scopare in macchina sono molto più brava io…
(Non ho dubbi…) ah Si?
Decisamente…e diciamo che insomma…i tuoi sedili non sono nemmeno così male, sono piuttosto comodi…
Stai cercando di dirmi qualcosa?
Cosa ti sfugge ancora?
Quindi mi stai proponendo di scoparti qui sui sedili posteriori?
Diciamo che non saresti tu a scopare me…
Cazzo, mica lascio la macchina ad uno che ti scopi qui dietro…
Non hai capito: sarei io a scoparmi te!
Ah si?
Sì…ci stai?

Non dirmi che sei timido. Ma non devi preoccuparti, io so come far sentire un ragazzo a proprio agio…

Allora?

Ehi che hai? Ah! Ho capito…vuoi un piccolo antipasto prima di passare al piatto forte? Ok…
Comincia ad avvicinare la mano.
Mi fermo. Accosto.
Dai piccola scendi!
Non mi ero accorta che fossimo arrivati…
Non siamo arrivati…dai scendi…
Ma che dici?
Ti dico di scendere…
Sei proprio uno stronzo!
Lo so…uno stronzo fidanzato…
Sei uno sfigato!
Mi dispiace, ma una come te mi va bene solo in determinati contesti…e poi non sei così lontana, casa di Stefano è a 10 minuti a piedi, ti faranno bene…
Vaffanculo!
Ciao!
E io poi come ci torno a casa?
Sono sicuro che non faticherai poi tanto a trovare uno disposto a montart!
Spiritoso…ma rimani comunque carino. Un giorno forse…
Ciao…
Si ciao!

(Che situazione del cavolo. Però ci sono andato parecchio vicino. Uff!
Ormai sono quasi arrivato, spero che sia a casa, sennò mi sono fatto un sacco di strada per niente.)
Parcheggio nel vialetto di casa sua, tiro il freno a mano, abbasso i finestrini e do un colpo di claxon. Aspetto.
Due colpi.
Finalmente vedo le tende della sua finestra diradarsi un attimo, e la sua testa fa capolino. Mi sorride. Adoro quando sorride. Mi fa un cenno con la mano e sparisce di nuovo dietro la tendina. Pochi secondi ed esce di casa. Di certo non si aspettava visite: indossa una semplice magliettina colorata, un po’ scollata e una gonna, dalle tonalità altrettanto luminose, ondeggia ad ogni suo passetto veloce nella mia direzione. È ancora a qualche metro dalla macchina che già mi saluta.
Ciao, ma che ci fai qui? Non dovresti essere alla festa di Stefano?
Sai come la penso io sulle feste…
Sì lo so: il casino, la musica, il non poter bere, la gente che ti si avvicina senza conoscerti e che ti si attacca per tutta la sera addosso… non è roba per te…
Mi conosci…
Fin troppo bene, e nonostante tutto mi stupisci sempre come in questo caso…
Senti, quanto ci metteresti a metterti qualcosa e venire a fare un giro con me?
Due secondi! Vieni dentro…
La seguo in camera sua.
Non vorrai mica stare qua a valutare il tuo campionario di vestiti? Mettiti qualcosa di decente per uscire un po’ e basta, non farti troppi problemi!
Che palle che sei, tanto ho già scelto. Questo ti piace?
Mi piaceva…
Massì mettiti quello che vuoi!
Sempre d’aiuto come al solito eh? Allora metto questo, tanto per te non cambia giusto?
Giusto!
Si sfila la maglietta colorata e la gonnellina, e vedermela lì davanti in reggiseno e mutandine mi fa davvero venire voglia di saltarle addosso. Ma alzo dal letto e mi avvicino. Mi posiziono dietro di lei e con le mani le accarezzo prima il seno e poi scendo. Mi infilo per pochi secondi sotto le mutandine. Entro un po’ con il dito medio. Giusto il tempo per sentirla bagnarsi ed esco. Un vero e proprio tocca e fuggi. Lei si volta, mi da un bacio e me lo tira lentamente fuori. E’ già in completa erezione. Mi spinge in po’ per farmi sedere sul bordo del letto e mi si inginocchia davanti. Lo guarda un po’ compiaciuta e alza lo sguardo su me, rivolgendomi un sorriso maliziosetto. Inizia a leccarmelo dolcemente e poi se lo fa sparire in bacca. Me lo succhia quel tanto che basta perché, una volta smesso qualche minuto, mi dispiaccia che non continui, ma in fondo fa lo stesso che ho fatto io con lei poco prima. Amiamo stuzzicarci a vicenda.
Dai su, che così non riesco a prepararmi!
Occheiii…
Il vestitino le sta perfettamente. Ma non glielo dico.
Andiamo?
Si!
Mentre lei chiude casa io avvio la macchina.
Allora dove mi porta, mio bellissimo autista?
In un posto tranquillo, un po’ appartato, dove io possa approfittare di lei, signorina!
Devo dire che la cosa mi stuzzica un po’! In marcia allora!
Ai suoi ordini!
Sbaglio o le miei orecchie hanno udito pronunciare la frase “Ai suoi ordini”?
Non sbaglia…
Come immaginavo! Allora al mio buon autista non le dispiacerà di guidare mezzo nudo cosicché io possa ammirare le sue qualità anatomiche?
Vuole che mi tolga la maglietta?
Veramente non mi riferivo a quella metà…
Mi sfilo pantaloncini e mutande. Sono estremamente eccitato, ed è evidente.
La mia signora apprezza?
Molto! Prego, può andare!

1 commento:

  1. Che dire?... Bravo! ^_^ Scrivi da dio e ti migliori sempre di più...
    Un bacio amore! (Grazie ^_^)

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